Accadde oggi: 4 aprile 1964 la strana squalifica di Giulio Rinaldi

Il 4 aprile 1964 quello che avrebbe dovuto essere un trionfo per Giulio Rinaldi si trasforma in una beffa davanti a circa 20mila spettatori. Il pugile di Anzio era venuto a Dortmund per difendere il titolo europeo dei mediomassimi, che aveva conquistato due anni prima battendo lo scozzese Chick Calderwood, difendendolo nel 1963 a Roma dove superò nettamente un altro tedesco, Willy Schoeppner. Si sa che le categorie dai medi ai massimi erano state in Europa un predominio germanico. Questo fattore convinse gli organizzatori tedeschi a proporre all’anziate e al manager Proietti una cifra, forse la più alta guadagnata dall’italiano, per combattere in Germania contro una leggenda, quel Gustav Bubi Scholz, adorato in patria. Scholz era stato in precedenza campione europeo nei medi e aveva giocato la carta mondiale nei mediomassimi, fallendo contro Harold Johnson. Si pensava che la sua classe avrebbe senz’altro avuto ragione di Rinaldi. Ma fecero i conti senza l’oste, perchè il nostro campione si presentò al meglio deciso a vendere cara la pelle. Il match fu molto violento. Il numeroso pubblico seguiva con il fiato sospeso, ma round dopo round pian piano l’esuberanza fisica di Giulio guadagnava inesorabilmente terreno. Ed era ormai questione di tempo per vedere se Scholz avrebbe resistito. Il tedesco rispose agli interrogativi non alzandosi dallo sgabello quando suonò il 9° round, ma il comprensibile entusiasmo dell’angolo di Rinaldi fu messo a tacere da un verdetto per molti versi incomprensibile. Parliamo di sconfitta per squalifica e l’arbitro spagnolo si giustificò dicendo che Rinaldi aveva colpito ai reni il suo avversario nella seconda ripresa, per cui non aveva combattuto nelle migliori condizioni. Non è difficile fare qualche illazione, ma per certi versi la risposta la diede proprio Scholz, che dopo il match annuncerà il suo ritiro definitivo dalla boxe. Per contro un “Rinaldi furioso” combatterà a Roma la settimana dopo, dimostrando che il suo fisico non aveva risentito per niente del match con il fuoriclasse tedesco.

(alb)

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